La ricamatrice di Winchester- Recensione

Tracy Chevalier

Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un’esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati, e ora le «donne in eccedenza» come lei, donne rimaste nubili e con scarse probabilità di convolare a nozze, sono ritenute una minaccia, se non una vera e propria tragedia per una società basata sul matrimonio. Così si legge nella seconda di copertina di questo bellissimo libro che mi ha consigliato un’amica qualche mese fa, e che ho terminato da poco di leggere.

Il tema delle “donne in eccedenza” è certamente centrale in tutto il racconto, e varrebbe la pena spendere qualche parola sul fatto che ancora oggi che le “donne in eccedenza” (che però chiamiamo single perché siamo moderni ed emancipati) una volta superati i quaranta, sono guardate con un misto di sospetto, curiosità e pietà estremamente irritanti, ma ripeto: non è questo il contesto, torniamo al libro.

I cuscini della cattedrale di Winchester

A Winchester riesce in breve tempo a trovare lavoro come dattilografa per una compagnia di assicurazione, e ad aver accesso a un’istituzione rinomata in città: l’associazione delle ricamatrici della cattedrale. Fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta con pugno di ferro dall’implacabile signora Biggins, l’associazione, ispirata a una gilda medievale, si richiama a un’antica tradizione: il ricamo di cuscini per i fedeli, vere e proprie opere d’arte destinate a durare nei secoli.

Questo è naturalmente un altro punto fondamentale del racconto. I magnifici cuscini di Winchester e la storia di Louisa Pesel che ho scoperto, sul sito della Chevalier, non essere una invenzione letteraria. Se volete saperne di più vi consiglio di andare a dare un occhiata sul sito https://www.tchevalier.com/a-single-thread-background/louisa-pesel-and-canvas-embroidery

Mentre impara la difficile arte del ricamo, Violet stringe amicizia con l’esuberante Gilda, i capelli tagliati alla maschietta, la parlantina svelta e un segreto ben celato dietro i modi affabili, e fa la conoscenza di Arthur, il campanaro dagli occhi azzurri e luminosi come schegge di vetro. Due incontri capaci di risvegliare in lei la consapevolezza che ogni destino può essere sovvertito se si ha il coraggio di sfidare i pregiudizi del tempo. Due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l’intera trama di una vita.

Insomma in questo romanzo così breve c’è proprio tutto e si legge d’un fiato. La sua vera forza è che ti sembra di leggere un racconto di Jane Austen per quanto sia delicato, ma allo stesso tempo ti dà tanti spunti di riflessione. Come in un ricamo, la vita è fatta di fili che si intrecciano, non ne capisci il senso finché non ti allontani e ti godi la veduta di insieme. Il titolo originale è A Single Thread e secondo me sarebbe stato giusto mantenerlo, perché dà molta più profondità al romanzo.

Giusto per fare solo un piccolo appunto direi che c’è qualche “buco temporale” nella trama, che mi ha lasciato un po’ perplessa, come se alcune parti fossero state tagliate; questo comunque non compromette assolutamente la riuscita generale del romanzo che mi sento assolutamente di consigliare.

Vale però la pena fare un’ultima riflessione che nasce dopo aver letto le parole che Tracy Chevalier ha pubblicato a maggio di quest’anno sulla home page del suo sito. Nel romanzo i protagonisti vivono, ignari, un periodo molto importante della storia, quello tra le due Guerre, e naturalmente si rendono conto solo marginalmente di quanto sta succedendo. Proprio come noi: stiamo vivendo con questa pandemia, un periodo che passerà alla storia, i nostri nipoti lo studieranno a scuola, ma a noi non è ancora chiaro fino in fondo quanto stia succedendo, perché siamo noi i fili del ricamo e non ci è dato di poter vedere il quadro nell’insieme. Lo potranno fare gli altri, negli anni a venire, quando tutto questo sarà terminato. Se vi va di leggerlo, vi lascio il link https://www.tchevalier.com/index.php


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